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Coliche gassose neonatali

Z.D.C. Femmina, 28 giorni.

La madre è disperata, dopo i primi 14 giorni di vita normale con la sua bambina, la piccola ha iniziato ad avere problemi durante e dopo l’allattamento: piange durante e/o dopo l’allattamento, interrompe la suzione per il dolore, si contorce, porta le gambe all’addome, stringe i pugni al petto, non riesce ad essere consolata.

Gli episodi man mano diventano più frequenti, il pianto può durate da 20 a 40 minuti. L’allattamento è un momento di stress elevatissimo per la mamma e per la piccola.

Così i genitori già dai primi episodi consultano il pediatra che li rassicura : “sono colichette può assumere delle gocce naturali.

In letteratura medica ci sono diverse teorie sulle cause delle coliche gassose, per cui l’eziologia resta ancora in parte sconosciuta, mentre il meccanismo patogenetico che è alla base sembra essere la distensione delle pareti intestinali improvvisa dovuta ad un’immatura formazione delle flora batterica intestinale che favorisce la produzione di gas .

Passa qualche giorno ma gli episodi di coliche non sembrano accennare a  smettere o dimunuire.
I genitori hanno sentito parlare dell’osteopatia pediatrica.
Arrivano in prima visita.

PRIMA VISITA: ANAMNESI, OSSERVAZIONE E PALPAZIONE

Alla raccolta dati risulta: parto a termine e naturale, poche ore di travaglio, peso e APGAR nella norma, epoca prenatale normale, secondo figlio, allattamento artificiale, suzione vorace, ritmo sonno/veglia regolare.

All’osservazione clinica la bambina si presenta con morfologia cranica normale, attività motoria spontanea adeguata all’età, interesse per suoni e immagini con contatto e inseguimento visivo. Alla palpazione suture craniche e fontanelle normali per età, addome palpabile leggermente teso.

L’anamnesi, l’osservazione e la palpazione fanno sospettare  un’aumentata fermentazione intestinale e un’ingestione di aria durante la suzione.

Fig. 1 e 2 Palpazione e tecniche

IL TRATTAMENTO OSTEOPATICO PER LE COLICHE GASSOSE
Il trattamento per coliche gassose è stato seguito con quattro tipi di manovre:

  • mobilizzazione passiva del rachide lombare del bacino e delle anche per poter mobilizzare la regione intestinale;
  • “ascolto” osso sacro-addome al fine di stimolare un rilasciamento muscolare delle tensioni addominali;
  • massaggio all’addome per favorire il transito intestinale anche agli eventuali gas presenti;
  • tecnica cranica sulla sutura occipito-temporale per avere un’azione a livello del forame giugulare, punto di passaggio del nervo vago, per rilasciare la tensione viscerale e normalizzare il sistema nervoso autonomo.

L’approccio addominale viene gradito molto e la bimba riesce ad espellere anche qualche gas durante la seduta (flatulenza). L’approccio al cranio anche se inizialmente sembrava difficoltoso poiché la bimba non stava molto ferma si è reso più agevole grazie all’aiuto della mamma che parlandole e giocandoci la distraeva in modo da farmi lavorare nel migliore dei modi.

Alla fine del trattamento ho consigliato ai genitori qualche posizione da far adottare alla bimba durante le crisi. Inoltre li ho incitati a effettuare sempre il massaggio addominale durante la giornata cosi da facilitare il transito gassoso oltre ovviamente a cullarla, rassicurarla ed evitare troppi stimoli esterni durante la fasi di pianto da coliche. Ultima considerazione che faccio a tutti a prescindere dal tipo di problema è quello di cambiare spesso posizione durante le fasi di sonno (fianco destro, fianco sinistro, supino..).

Normalmente chiedo di rivedere i bimbi almeno altre due volte a distanza di una o due settimane ma a colloquio telefonico con la mamma  mi riferiva che il trattamento era andato benissimo e che la piccola non aveva più avuto crisi importanti per non dire quasi nulla. La bimba è tornata da me due mesi dopo il  primo trattamento perché aveva avuto qualche piccolo sintomo per fare una seduta in via precauzionale.

Dott. Emanuele Di Segni, D.O e Fisioterapista

 

 

 

 

Emanuele Di Segni

Osteopata D.O.