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ToggleL’approccio osteopatico nei disturbi del sonno nei neonati: un caso clinico
I disturbi del sonno nei neonati rappresentano una sfida per molte famiglie e possono essere influenzati da disfunzioni somatiche legate al parto o ad altri fattori fisiologici. Questo articolo presenta un caso clinico di un neonato con difficoltà nel sonno trattato con osteopatia. Attraverso una valutazione manuale e un approccio terapeutico mirato, sono stati osservati significativi miglioramenti nella qualità del sonno, evidenziando il ruolo dell’osteopatia come intervento complementare sicuro ed efficace.
Introduzione
Il sonno è essenziale per il normale sviluppo neurocognitivo e fisiologico del neonato.
Tuttavia, molti neonati presentano difficoltà legate al sonnom come frequenti risvegli, difficoltà ad addormentarsi o sonno frammentato. Questi disturbi possono essere correlati a tensioni craniosacrali, disfunzioni viscerali o attivazione eccessiva del sistema nervoso autonomo.
L’osteopatia, grazie al suo approccio manuale dolce, si propone come una risorsa utile per affrontare queste problematiche.
Caso clinico
Paziente: Neonato maschio, 2 mesi di età.
Motivo della consulenza: Difficoltà di sonno caratterizzate da risvegli ogni 45 minuti,irritabilità serale e difficoltà nell’addormentarsi.
Anamnesi
Parto vaginale prolungato con uso di ventosa ostetrica. Presenza di reflusso gastroesofageo diagnosticato dal pediatra e trattato con farmaci.
Valutazione osteopatica
Durante la valutazione, sono state rilevate le seguenti disfunzioni:
1. Disfunzione craniosacrale: Restrizioni di mobilità nell’area occipitale e temporale, probabilmente correlate alla pressione esercitata dalla ventosa durante il parto.
2. Tensioni a livello del diaframma: Presenza di rigidità nella transizione toraco-addominale.
3. Tensione miofasciale cervicale: Leggera asimmetria nel movimento cervicale, potenzialmente associata a un’alterazione della postura durante il parto.
Trattamento osteopatico
Il piano terapeutico è stato strutturato in tre sedute a distanza di 7 giorni l’una dall’altra. Le tecniche utilizzate includevano:
- Tecniche craniosacrali: Per migliorare la mobilità delle ossa craniche e riequilibrare il sistema nervoso autonomo.
- Rilascio miofasciale del diaframma: Per ridurre la tensione viscerale e favorire un miglior funzionamento del sistema digestivo.
- Mobilizzazione dolce cervicale: Per ripristinare la simmetria e ridurre eventuali disagiposturali.
Risultati
Dopo la prima seduta, i genitori hanno riportato una lieve riduzione dell’irritabilità serale e un allungamento del sonno continuo fino a 2 ore. Dopo la terza seduta, i miglioramenti sono stati più significativi:
- Il neonato dormiva per periodi di 3-4 ore consecutive durante la notte.
- Riduzione dei sintomi di reflusso gastroesofageo, con minor rigurgito dopo i pasti.
- Maggiore rilassamento generale, con diminuzione delle crisi di pianto serali.
Discussione
Questo caso clinico evidenzia come l’osteopatia possa rappresentare un valido approccio per affrontare i disturbi del sonno nei neonati. Le disfunzioni craniosacrali, spesso legate a traumi da parto, possono interferire con il sistema nervoso autonomo, alterando i ritmi sonno-veglia. Inoltre, tensioni viscerali o miofasciali possono contribuire a disagio e irritabilità, aggravando il problema.
Gli effetti benefici osservati potrebbero essere attribuiti a:
- Riduzione dello stress somatico: Le tecniche manuali hanno ridotto tensioni e disfunzioni posturali.
- Regolazione del sistema nervoso autonomo: La stimolazione craniosacrale potrebbe aver favorito uno stato di rilassamento.
- Miglioramento delle funzioni viscerali: Il trattamento del diaframma ha probabilmente contribuito a ridurre i sintomi di reflusso.
Nonostante i risultati positivi, è importante sottolineare che ogni caso è unico e che il trattamento osteopatico deve essere integrato in un approccio multidisciplinare.
Elena Arena, Osteopata