F. è una ragazza di 35 anni che si è sottoposta a liposuzionelaser perché affetta da lipedema.
Il lipedema è una patologia su base genetica che determina una forte alterazione del funzionamento degli adipociti (le cellule di immagazzinamento del tessuto adiposo) e una conseguente stato di infiammazione sistemica. Si manifesta con accumulo abnorme di grasso sottocutaneo, soprattutto nelle nelle gambe.
F., in particolare ha anche dovuto sospendere la sua carriera da pallvolista fortemente compromessa dall’aumento di peso nella tarda adolescenza.
In diagnosi viene inizialmente confusa con obesità e adiposità localizzata ma i trattamenti estetici e le diete saranno in questo caso fallimentari. Negli stadi più avanzati si aggiunge la stasi circolatoria con visibile linfedema. La situazione si gestisce con stile di vita sano. esercizio fisico e sedute di linfodrenaggio per rallentare il peggioramento verso uno stadio intollerabile. In questo caso, la soluzione alla problematica, fortemente invalidante, è chirurgica. Il risultato è comunque limitato nel tempo perché in qualche anno l’adipe si riaccumula e bisogna di nuovo sottoporsi a liposuzione.
F. è già la seconda volta che si sottopone a questo tipo di intervento e, come da indicazione chirurgica programma 10 sedute di linfodrenaggio post chirurgico a partire dal secondo giorno dopo l’intervento. In abbinamento la paziente indossa calze elastocompressive tutto il giorno.
Fig. 1 Paziente subito dopo la rimozione del bendaggio post chirurgico
La frequenza è trisettimanale nelle prime due settimane per poi ridursi a 2 incontri a settimana.
La sensazione di benessere post- trattamento è riferito dalla paziente già dopo la prima seduta ed il miglioramento è visibile dopo qualche seduta con importante riduzione dello stato edematoso e delle ecchimosi provocate dalla chirurgia.
Al controllo chirurgico, ad un mese dall’intervento, il chirurgo autorizza sospensione delle sedute di fisioterapia ed entro pochi giorni anche la rimozione delle calze insieme ad un graduale aumento dell’attività fisica quotidiana.
Fig. 2 Paziente al termine delle 10 sedute di linfodrenaggio
Tiziana Bini, Dott.ssa in Fisioterapia