Fulvio è un runner amatoriale che, durante un allenamento in data 10 gennaio 2017 cade e subisce frattura di acetabolo (la cavità dell’osso del bacino che accoglie la testa del femore).
Fig. 1 e 2: immagini della TAC effettuata al pronto soccorso nell’immediato post trauma
Il referto della TAC recita: “frattura comminuta della parete posteriore dell’acetabolo di sinistra con modica tumefazione del muscolo piccolo gluteo adiacente”
Il paziente viene rimandato a casa e messo con l’arto inferiore in trazione fino al 9 febbraio, data in cui inizia ciclo di fisioterapia domiciliare con delle mobilizzazioni ed esercizi di tonificazione muscolare in scarico. Si ritiene utile la massoterapia per meglio vascolarizzare tutto l’arto inferiore e delle mobilizzazioni del piedi per mantenere allenata la propriocettività. Il referto radiografico del 7 marzo documenta un’ottima evoluzione della frattura; l’esame clinico conferma il buon decorso della situazione e viene autorizzata deambulazione con due canadesi. Autorizzato alla guida il paziente ha ripreso a frequentare la sua piscina per delle sessioni di nuoto e ginnastica in acqua.
Il giorno 8 aprile si prescrive carico progressivo con conseguente abolizione dei canadesi fino al successivo controllo previsto per la fine del mese di aprile. Il programma di fisioterapia introduce esercizi propriocettivi su superfici instabili e bilancia per imparare a controllare il carico. Il paziente, ora in grado di recarsi presso la struttura regolarmente inizia a integrare la chinesiterapia con delle sedute di Ener-pulse per migliorare la perfetta riparazione dei tessuti coinvolti.
Fig. 3: Rx dell’articolazione coxo-femorale. La rima di frattura è ancora individuabile lungo sul profilo acetabolare
In data 14/04 il paziente presenta un’ottima articolarità coxo-femorale, tono muscolare in netto recupero. Permane una dolenzia al ginocchio sinistro senza però che ci siano stati traumi con danni accertati.
In data 28 aprile l’ortopedico prescrive ulteriori 30 giorni di fisioterapia e controllo successivo solo al bisogno. Autorizzata la graduale ripresa dell’attività sportiva al termine della fisioterapia.
A giugno il paziente torna a indossare le scarpe da running: inizia gradualmente, alternando corsa a camminata
Tiziana Bini, Dott.ssa in Fisioterapia