Cerca
Close this search box.

Ginocchio del saltatore

S. è un giovane pallavolista con ginocchio del saltatore  diagnosticato all’arto destro.

Anamnesi

Il ragazzo, 22 anni, da poco tempo si è dedicato alla pallavolo dopo anni di nuoto ed esercizi svolti in palestra con l’ausilio dei pesi, con particolare attenzione allo sviluppo della parte superiore del corpo.

Riferisce un trauma distorsivo importante alla caviglia destra l’anno precedente che lo ha costretto a circa 30 giorni di deambulazione con canadese. Il recupero della normale attività fu lento, ostacolato  da diverse settimane in cui rimaneva un’algia diffusa e tuttora sente la caviglia “poco affidabile“.

Da circa un mese riferisce dolore al ginocchio destro, sotto la rotula in particolare, dopo gli allenamenti e le partite di pallavolo; nonché una certa dolorabilità alla fine delle lunghe giornate trascorse alla scrivania a studiare.

Esame obiettivo

Il soggettoo è normopeso, longilineo ma, come era logico aspettarsi dai pregressi riferiti, si nota una disarmonia tra la esile muscolatura degli arti inferiori e la più tonica conformazione del tronco e delle braccia. L’arto inferiore destro sembra inoltre aver ulteriormente sofferto il periodo di inattività forzata e di non aver recuperato la tonicità e il trofismo muscolare rispetto all’arto controlaterale.

Si evidenzia una maggiore difficoltà a mantenere la posizione di “affondo” in carico sull’arto destro rispetto al sinistro.

affondo frontale

Fig. 1  Affondo frontale

Istintivamente cerca e trova sollievo dal dolore, mettendo del ghiaccio.

Trattamento

La prescrizione del medico è abbastanga generica: si richiede fisioterapia antalgica e chinesiterapia.

Valutata l’assenza di controindicazioni si opta per delle applicazioni di tecarterapia per contrastare velocemente lo stato infiammatorio acuto e poter iniziare quanto prima la fase di recupero muscolare. Di fatto, già dopo la prima settimana di trattamento ci è possibile intensificare il programma di esercizi ed insistere massivamente su quelli per il vasto mediale (il ventre  del quadricipite più deficitario). Accanto a questo si lavora con degli esercizi propriocettivi e di equilibrio per ultimare il recupero della stabilità e affidabilità della caviglia.

Dopo due settimane il paziente riferisce già minore difficoltà a mantenere la posizione seduta e dopo meno di quattro è tornato a praticare sport senza problemi.

 Tiziana Bini, Dott.ssa in Fisioterapia