A. è una donna di 55 anni, in sovrappeso ma sportiva: pratica regolarmente bicicletta su strada(anche per diverse ore), cammina regolarmente nei tragitti casa- lavoro e lavoro-casa oltre ad aver regolarmente frequentato corsi in palestra per anni, sospendendoli d’obbligo solo nei periodi di chiusura causa provvedimenti anti Covid.
A ottobre, in conseguenza di una lieve distorsione camminando su un marciapiede disconnesso, inizia ad avvertire un dolore al ginocchio destro al limite della sopportazione. Di fatto è costretta a interrompere qualsiasi attività motoria che possa coinvolgere in qualsiasi modo l’articolazione. Si rivolge all’ortopedico che diagnostica una fase acuta di un ginocchio fortemente artrosico ma nessun danno derivato direttamente dal recente trauma. Effettua infiltrazione di acido ialuronico e prescrive ciclo di fisioterapia consistente in tecarterapia e recupero funzionale cui associare un rinforzo del muscolo vasto mediale. È quest’ultimo uno dei fasci muscolari che forma il quadricipite femorale, il muscolo più grande della parte anteriore della coscia; fascio che perde facilmente trofismo a seguito di sofferenza del ginocchio ma che con la sua debolezza ne aggrava la situazione .
Fig. 1 Muscoli della coscia, visione anteriore in dissezione superficiale e profonda
La paziente, arriva ad eseguire la fisioterapia con la fase algica in regressione. Esegue due sedute di tecarterapia cui faccio seguire l’applicazione del taping neuromuscolare: consiglio di procedere prima con il limitare il più possibile la fase infiammatoria algica prima di procedere con gli esercizi attivi che potrebbero in qualche modo riacutizzare il dolore. Si inizia quindi il recupero del trofismo muscolare con esercizi mirati. La paziente ricomincia gradualmente a praticare attività motoria.
Nel corso della terapia si ipotizza, con ragionevole sicurezza, che l’episodio acuto sia stato scatenato più che dal trauma riferito da una postura scorretta che sovraccarica le articolazioni con un peso, come già detto già eccessivo.
La paziente, ritornata alla sua attività dopo poche sedute, decide quindi di scongiurare precoci recidive, iniziando un percorso di ginnastica posturale, accompagnato da un regime alimentare mirato alla perdita di peso.
Tiziana Bini, Dott.ssa in Fisioterapia