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Lombalgia e Back school

Back school
G. è un paziente di  78 anni, medico, attivo e, compatibilmente con l’età, sportivo. Racconta di un blocco lombare acuto scaturito a seguito di un lungo viaggio in macchina, gestito per qualche giorno con iniezioni di forte antidolorifico per riuscire a ritrovare un minimo di autonomia nelle attività quotidiane.
In anamnesi riferisce frattura vertebrale di  L3, da caduta sulla pista da sci 5 anni fa, trattata proprio presso di noi, dietro prescrizione del suo ortopedico di fiducia,  con massaggio connettivale ed Enerpulse®.
Oggi la postura appare in  chiaro  atteggiamento antalgico, con bacino in retroversione, il passo è limitato in lunghezza, la mobilità delle anche  ridotta dal dolore; si osserva una rigidità generalizzata.
Si procede con un paio di sedute di massaggio connettivale accompagnate di nuovo da Enerpulse®, terapia a cui il paziente sembra rispondere molto bene, alla ricerca di un  effetto antalgico.
Quando sembra superata la fase più acuta del dolore si iniziano a consigliare alcuni esercizi di mobilizzazione, di allungamento e di stretching dei muscoli della catena posteriore.
Dopo qualche seduta il paziente riferisce una ricaduta, non severa come il primo episodio ma comunque abbastanza fastidiosa, limitante le attività quotidiane. Indagando sulle abitudini del paziente si evince l’abitudine a sedersi su sedie e soprattutto su una poltrona troppo basse, spesso per diverse ore la sera, in posizione pertanto non congrua alla sua colonna lombare, già rigida e con una riduzione della fisiologica lordosi. Si suggerisce quindi al paziente di cambiare  poltrona, di stare più attento a che, nello stare seduto, venga rispettata l’ergonomia della colonna adottando delle sedute più alte o un cuscino di supporto per sostenere il tratto lombare.
Contemporaneamente il paziente si impegna anche a cambiare la sua dieta, perdere qualche chilo e disintossicare l’organismo da qualche eccesso di troppo (vino ai pasti), fattori questi che, seppur non responsabili al 100% della problematica, sicuramente aggravano la percezione del dolore.
La storia di G. è un tipico esempio di quanto il dolore non sia la malattia  ma semplicemente un segnale del nostro corpo che ci avvisa che stiamo facendo qualcosa di “malsano”. La Back school, insegna proprio a cambiare abitudini ad avere uno stile di vita sano anche nella postura e nei movimenti.
Tiziana Bini, Dott.ssa in Fisioterapia