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Spina calcaneare

Rx spina calcaneare

M., signora di 43 anni normopeso. Fino a 14 anni fa ha sempre praticato sport con regolarità a frequenza bisettimanale. Successivamente diventa saltuaria e incostante, alternando periodi di fermo totale a periodi di allenamento in piscina e palestra. Negli ultimi due anni è stata completamente ferma causa restrizioni sanitarie legate alla pandemia Covid 19.

A settembre 2021 riprende bisettimanalmente allenamenti funzionali in palestra.
Dopo circa un mese di allenamento costante si sveglia una mattina con dolore al tallone sinistro tanto da non poterlo appoggiare per terra. La paziente  si presenta in studio per una valutazione e le viene consigliata  una radiografia del piede.
Questa porta in luce la formazione  di una spina calacaneare.
Fig. 1 Rx del piede.
Il referto di fine settembre recita: “Esame eseguito nelle due proiezioni. Non si documenta la presenza di alterazioni osteo-strutturali. Assenza di lesioni ossee focali.
Presenza di spina calcaneare. Conservati i rapporti articolari. Atteggiamento in valgismo del I raggio con iniziale sclerosi dell’articolazione metatarso-falangea.”
Decidiamo un programma riabilitativo volto a ridurre la sintomatologia dolorosa e soprattutto a ridurre la forte retrazione muscolare posteriore, evidenziataa dall’esame clinico, dei muscoli ischiocrurali e del polpaccio sinistro.
Si eseguono  10 sedute di Laser yag Hilterapia® e ultrasuoni associate a stretching e massoterapia decontratturante della muscolatura flessoria.
Dopo 5/6 sedute la retrazione posteriore inizia a diminuire e il dolore al tallone diminuisce spostandosi nella zona inserzionale del tendine di Achille.
Dopo le prime 10 sedute continuiamo con altre 5 di stretching, massoterapia e applicazione di Enerpulse. Ogni  seduta termina con applicazione di taping neuromuscolare.
Dopo le prime 5 sedute la paziente riferisce di non sentire più dolore durante la giornata ma  lieve fastidio solo al mattino che poi passa durante la giornata.
Proseguiamo con altre 5 sedute di esercizi posturali massoterapia e stretching.
La paziente riferisce di non avere più la sintomatologia dolorosa, le  si consiglia di continuare in autonomia esercizi di stretching e di elasticizzazione per mantenere l’articolazione libera e la muscolatura decontratta.
Michela Basile, Dott.ssa in Fisioterapia