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Trattamento precoce di frattura

immobilizzazione quinto dito piede

Vediamo il caso di Daniela, che in data 10 settembre subisce un infortunio domestico durante il quale accade un trauma al piede dx.

Molto dolorante, il giorno seguente  una radiografia conferma la frattura, seppur composta della falange distale (falangetta) del quinto dito.

Rx frattura quinto dito piede

Fig. 1 Radiografia del quinto dito del piede in cui si evidenzia la rima di frattura

L’ortopedico esegue una fasciatura ad “immobilizzare” il dito (in questo tipo di frattura non trova indicazione il classico gesso); consiglia applicazione di ghiaccio e antidolorifici da prendere “al bisogno”, ossia quando il dolore dovesse diventare troppo forte (la paziente svolge un’attività lavorativa che la costringe a trascorrere molto tempo in piedi).

Fig. 1 Fasciatura del quinto dito al quarto per limitarne al massimo i movimenti

Per accelerare il processo di guarigione (ridurre dolore ed edema ed accelerare il consolidamento della rima di frattura) trova indicazione la magnetoterapia. In particolare, la tecnologia dell’Ener-pulse®, permette applicazione nell’immediato post-trauma consentendo inoltre un trattamento mirato alla zona da trattare con in più il vantaggio che è sufficiente applicazione di pochi minuti.

Si inizia quindi il ciclo di terapia in cui la paziente esegue 1 – 2 trattamenti al giorno  di 9 minuti con l’indicazione di non togliere la fasciatura eseguita dall’ortopedico per almeno 15 giorni e di proseguire con l’applicazione del ghiaccio quando possibile.

Si ricorda che il ghiaccio nel post-trauma ha lo scopo di ridurre l’infiammazione e migliorare  la circolazione per favorire il drenaggio dell’edema. Ciò è ottenibile con brevi applicazioni (che determinano una vasocostrizione)  a cui far seguire un periodo senza ghiaccio per sfruttare la vasodilatazione che ne consegue come riflesso. L’indicazione è quindi di applicare più volte consecutivamente il ghiaccio per cicli di 3 minuti, alternati a 3 minuti di “non ghiaccio”.

A 20 giorni dall’evento la paziente torna dall’ortopedico che diagnostica la guarigione del trauma e consiglia delle mobilizzazioni delle articolazioni del dito e del piede.

Tiziana Bini, Dott.ssa in Fisioterapia