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La menopausa ed il pavimento pelvico

riabilitazione pavimento pelvico

Premessa

La menopausa è un periodo fisiologico della vita di una donna; clinicamente si definisce menopausa l’assenza del ciclo mestruale da almeno un anno. In genere si verifica tra i 45 anni e i 55 anni di età, ma in alcuni rari casi si può verificare anche prima.  La carenza di estrogeni ha un impatto non indifferente sulla salute generale della donna; si fa sentire anche su componenti essenziali dei tessuti dell’organismo come il collagene.

Effetti

La riduzione del collagene induce una riduzione dell’imbibizione di acqua dei tessuti e una perdita di elasticità. La cute diventa più secca, si assottigliano i dischi intervertebrali e ne risentono anche i tessuti legamentosi e muscolari che costituiscono il pavimento pelvico.

Circa una donna su due in postmenopausa riporta almeno un sintomo di atrofia vaginale e i disturbi della sfera dell’intimo tendono a diventare più severi 5-10 anni dopo la data dell’ultima mestruazione.

La perdita di fibre collagene ed elastiche dopo la menopausa porta ad un assottigliamento della fascia endopelvica e ad un conseguente cedimento delle strutture di sospensione legamentose. Tutto questo determina un’alterazione della statica pelvica; pertanto viene meno il sostegno degli organi pelvici quali l’utero, la vescica e il retto causando il prolasso urogenitale.

A livello muscolare si ha una diminuzione del tono con conseguente atrofia e secchezza vaginale che comporta una minor capacità di contrattilità dei muscoli. Questo vuol dire che aumenta la probabilità di andare incontro a disfunzioni come l’incontinenza urinaria e fecale.

LA RIABILITAZIONE DEL PAVIMENTO PELVICO

La riabilitazione del pavimento pelvico costituisce ormai da molti anni un valido approccio a disfunzioni uro-ginecologiche come l’incontinenza urinaria e fecale, il prolasso, la stipsi, il dolore pelvico cronico. Può essere quindi un aiuto fondamentale per affrontare i disturbi perineali durante la menopausa o, addirittura, prevenirli.

Le tecniche rieducative hanno tutte come obiettivo il miglioramento delle performances perineali così da permettere al perineo di poter adeguatamente esplicare le sue funzioni di supporto dei visceri pelvici. Rinforzare i muscoli pelvici, migliorare il ciclo continenza-minzione e il riflesso di “chiusura” perineale allo sforzo sono tra gli obiettivi principali della terapia e della prevenzione delle problematiche menopausali.

Tecniche

Tra le metodiche rieducative più utilizzate abbiamo la chinesiterapia pelvi-perineale, il biofeedback e la stimolazione elettrica funzionale.

Le fasi sequenziali del programma chinesiterapico sono: la presa di coscienza della regione perineale e dei muscoli interessati alla contrazione e al rilassamento, eliminando le sinergie agoniste ed antagoniste, il “training” muscolare con esercizi di rinforzo isometrici ed isotonici per rinforzare la muscolatura e l’inserimento dell’attività muscolare perineale in concomitanza agli stress delle attività della vita quotidiana.

Il biofeedback utilizza dei segnali elettromiografici per migliorare la presa di coscienza muscolare, servendosi di elettrodi vaginali o endo-anali.

L’elettrostimolazione porta a un aumento della forza muscolare e all’incremento del tonotrofismo. Si utilizzano sonde o elettrodi endocavitari (endovaginali ed endoanali) che emettono impulsi bifasici.

Dopo una prima valutazione eseguita dal/dalla fisioterapista si procede individuando un programma terapeutico o preventivo personalizzato per la paziente, al fine di migliorare la salute del suo pavimento pelvico.

Rossella Rallo, Dott.ssa in Fisioterapia