“Il movimento è spesso in grado di sostituirsi alla medicina. Nessuna medicina può sostituire il movimento”. Tissot
Fig. 1 Movimento ed esercizio: prevenzione e terapia
La fisioterapia oggi gioca un ruolo fondamentale nelle patologie che provocano un dolore cronico o percepito come tale. L’attivazione del paziente, spesso bloccato nella paura del movimento perché potrebbe provocare dolore, è fondamentale nella gestione di queste sindromi.
La lombalgia, per esempio, sempre più diffusa nei paesi industrializzati, essendo vita sedentaria e la riduzione dell’attività fisica fattori di rischio importanti, trae enorme giovamento da programmi di attivazione motoria. Le Linee Guida suggeriscono fondamentale l’approccio psicologico alla problematica riconoscendo importanti i livelli di ansia e depressione nei pazienti con dolenzie diffuse.
L’attività fisica regolare riduce di fatto la disabilità e influisce positivamente sull’umore, riducendo i livelli di ansia e depressione. Camminare regolarmente ad esempio, riduce notevolmente il dolore sul medio e breve termine.
La responsabilizzazione del paziente a contare e rendicontare i passi quotidiani gioca un ruolo fondamentale. Numerosi gli studi che comprovano come l’attività fisica controllata dal fisioterapista che verifica l’ergonomia del movimento (ovverosia l’esecuzione corretta che non carichi in maniera errata le articolazioni coinvolte) risulta fondamentale. Necessario anche optare per attività che coinvolgano la muscolatura di tutto il corpo: arti inferiori, superiori e tronco. L’attività fisica mira a combattere obesità, disturbi cardiaci e circolatori, i disordini vestibolari, la malattia di Parkinson e la fibromialgia, oltre alla citata lombalgia.
Il movimento ha ruolo fondamentale di incoraggiare il paziente a partecipare attivamente al percorso riabilitativo di queste patologie, rendendolo responsabile del suo stato di salute. La regolare attività fisica , abbinata a interventi fisioterapici (mirati a gestire eventuali episodi acuti, a responsabilizzare il paziente e a suggerire via via nuovi esercizi da inserire nel programma quotidiano a integrare magari il tipo di attività maggiormente praticato), riduce in poche settimane le giornate di disabilità, assenza dal lavoro, e migliora la qualità della vita.
Tiziana Bini, Dott. ssa in Fisioterapia