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Feto in posizione podalica

Posizione podalica

Con la Reflessologia plantare, tecnica terapeutica che ormai da diversi anni ha ottenuto il riconoscimento dall’OMS, è possibile stimolare, attraverso il massaggio profondo di punti specifici del piede, l’apparato genitale della gestante compreso l’utero, inducendo il movimento naturale del feto in esso contenuto.

Il trattamento può essere fatto non oltre la 34ma settimana, ed è comunque il medico ginecologo che valuta lo spazio disponibile e la quantità di liquido presente perché il “ribaltamento” in posizione corretta possa essere ancora possibile (a volte anche più tardi, fino alla 36ma settimana).

 

mappa di reflessologia plantare secondo Elipio Zamboni

Fig. 1  Mappa delle zone del piede, secondo Elipio Zamboni – 1982 L’apparato genitale è interamente rappresentato nel retropiede

La seduta dura circa un’ora e prevede il completo rilassamento della paziente attraverso esercizi di respirazione mentre il terapista esercita il suo trattamento al piede. Il trattamento, come detto, prevede pressioni importanti sui punti da trattare: punti di riflesso del diaframma, dell’apparato emuntore e dell’apparato genitale in toto, con particolare attenzione al punto di riflesso uterino. Si stimola inoltre, in sovrapposizione ai principi dell’agopuntura, il meridiano della vescica lungo il suo percorso sul piede fino all’angolo ungueale del V dito. La stimolazione avviene anche con fonte di calore intensa.

La gestante viene lasciata con l’indicazione di “coccolare” i suoi piedi, massaggiando anche da sola il V  nei giorni successivi alle sedute. La seduta si ripete fino  a tre volte nella stessa settimana ma sarebbe opportuno controllare ecograficamente la situazione prima dei trattamenti successivi al  primo in quanto spesso il posizionamento del feto avviene senza che la donna se ne possa rendere conto. Più raramente, donne più sensibili, percepiscono la “capriola” o semplicemente il fatto che la forma della pancia e le sensazioni provenienti dal suo interno sono cambiate .

Ovviamente, il risultato non è garantito al 100% ma la percentuale di successo è altissima e la tecnica è assolutamente  priva di effetti collaterali e controindicazioni.

Tiziana Bini, Dott.ssa in Fisioterapia