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Iperpressione rotulea

iperpressione rotulea

 

L’iperpressione rotulea è una situazione patologica  caratterizzata dal fatto che durante l’estensione della gamba la rotula non scorre normalmente nella doccia epitrocleare (sul femore) ma tende a spingere verso l’esterno, spesso producendo un rumore secco. Durante la flessione del ginocchio, la rotula ritorna  nella sua normale posizione.

In un primo momento si presenta in modo asintomatico ma poi il paziente inizia a riferire la comparsa del dolore dietro la rotula durante sforzi eccessivi o ripetitivi richiesti nell’attività sportiva e/o lavorativa.

Si associa spesso a una sofferenza della cartilagine articolare collocata dietro la rotula che non è più in grado di ammortizzare le forze esercitate sul ginocchio tende a logorarsi, ad assottigliarsi, co conseguente dolore e, a volte, gonfiore.

Molto spesso congenita, i fattori predisponenti sono:

  • ginocchio valgo : motivo per cui è più frequente nelle giovani donne, che più facilmente presentano questa conformazione delle gambe;
  • debolezza del muscolo quadricipite;
  •  vizio di rotazione del femore o della tibia;
  •  malformazione (congentita) dell’anatomia del ginocchio e in particolare dei condili femorale e dello spazio che li separa che rende la  la rotula instabile;
  • eventi di  lussazione della rotula;
  •  sovraccarico funzionale (nell’attività sportiva, per esempio);

Nelle forme lievi è sufficiente un trattamento di tipo fisioterapico e ortesico:

  •  ginocchiera;
  •  fisioterapia;
  •  esercizi di rinforzo muscolare;
  •  riposo.

Nel dettaglio, la fisioterapia prevede:

  • rinforzo del muscolo quadricipite, soprattutto nel suo comparto mediale eventualmente anche con ausilio di elettrostimolazioni. Nel rispetto del dolore gli esercizi vanno eseguiti prima in isometria e poi in isotonica;
  • necessario abbinare la ginnastica propriocettiva;
  • utile l’applicazione del taping neuromuscolare o del taping secondo il metodo McConnell;
  • stretching della catena posteriore (in particolare degli antagonisti del quadricipite);
  • riposo da attività stressanti e ripetitive (bicicletta, per esempio)

Nei casi più gravi, si ricorre alla chirurgia con un intervento di riallineamento della  rotula sul femore in artroscopia. Più raramente è addirittura opportuna una protesi.

Tiziana Bini, Dott.ssa in Fisioterapia