Scoliosi dolorosa dell’adulto

scoliosi dolorosa dell'adulto

La scoliosi dolorosa dell’adulto

La scoliosi è una deviazione della colonna vertebrale che vede il suo evolversi in età evolutivaAppare come una deviazione laterale ma, in realtà avviene una rotazione delle vertebre, una sull’altra. Il fenomeno è più evidente a livello dorsale perchè la rotazione si trascina dietro le coste determinado il “gibbo”.

 

meccanismo di rotazione della scoliosi

Fig.1  La rotazione vertebrale della scoliosi.

Statistiche

Le statistiche più recenti ci dicono che si trova nel 3% della popolazione e che  il 70% delle scoliosi riguarda  il sesso femminile. Solo lo 0,5 per mille può però definirsi grave.

Sintomatologia

In età adolescienziale è spessissimo solo un problema “estetico”, non doloroso, spesso evidenziato e diagnosticato casualmente, soprtattutto nelle forme più lievi.

Di fatto però altera la funzionalità e la biomeccanica derlla colonna vertebrale per cui a lungo termine  può provocare problemi anche se sia stata trattata in età adolescienziale.

Nell’adulto

Va detto che la struttura della scoliosi non si modifica più dopo la fine della crescita ossea ma le tensioni muscolari e la rigidità articolare ne peggiorano l’aspetto, spesso aggravandosi con una cifosi (dorso curvo). Inoltre  arriva provocare dolore e, in alcuni casi disturbi organici: cardiorespiratori e digestivi. Di fatto, il mancato corretto allineamento delle vertebre a livello dorsale  e lombare provoca delle vere e proprie pressioni sugli organi toracici e addominali, alterandone la funzionalità.

La fisioterapia

La fisioterapia può aiutare ad affrontare la sintomtologia con una serie di esercizi terapeutici atti a :

  • allungare le catene muscolari;
  • ridurre il dolore;
  • rinforzare il core addominale;
  • migliorare la postura.

La terapia deve essere comunque sostenuata da a bitudini di vita sane, a partire dall’alimentazione intesa come controllo del peso, e alla pratica di attività fisica regolare.

In alcuni casi può essere consigliato un corsetto (bustino) nello svolgimento delle attività quotidiane più faticose,senza abusarne per non “impigrire” la muscolatura.

Solo nei casi più gravi si arriva all’intervento chirurgico di artrodesi vertebrale per stabilizzare la colonna.

Tiziana Bini, Dott.ssa in Fisioterapia