Altro nome della sindrome da compressione del nervo tibiale posteriore, la sindrome del tunnel del tarso si manifesta nel “binario retromalleolare” in cui il nervo tibiale posteriore decorre.
Fig. 1 Il binario retromalleolare o tunnel tarsale con in evidenza le strutture tendinee che vi decorrono
Lo spazio è formato dal malleolo interno e da fibre legamentose: in questo canale decorrono arterie, vasi arteriosi e venosi, tendini che si dirigono alla pianta del piede, ed è qui che può avvenire la compressione del nervo.
Le cause meccaniche possono essere: una frattura nella zona, una deformità del piede o la formazione di cisti o linfomi. Le cause infiammatorie sono riconducibili alla sinovite dei flessori del piede e delle dita che decorrono nello stesso spazio. Può inoltre essere di natura idiopatica laddove esista una ipertrofia del legamento anulare interno che forma la parete di questo passaggio anatomico. La sindrome è spesso associata a insufficienza arteriosa o venosa ed è considerata malattia professionale del fantino che spronando il cavallo può provocare ripetuti microtraumi alla zona.
La sintomatologia ha un esordio ti tipo sensitivo con parestesie e bruciore estesi alla pianta del piede fino ad arrivare all’anestesia. In alcune settimane la situazione può degenerare in una paralisi dei muscoli del piede intrinseci ed estrinseci (che originano dalla gamba). A lungo andare questo può portare alla formazione delle dita ad artiglio.
Clinicamente la diagnosi deve escludere la presenza di neuromi e di compressione causata da interventi chirurgici o traumi “lontani” dalla zona in questione. Ci si può avvalere dell’elettromiografia per evidenziare la sofferenza muscolare. L’impossibilità di separare le dita del piede è un segno clinico importante.
La chirurgia di resezione dell’anello fibroso intrappolante può essere scongiurata nelle forme infiammatorie con la fisioterapia effettuando ionoforesi, laserterapia e tecar® per ridurre l’infiammazione e quindi il volume della sinovia dei tendini che accompagnano il nervo.
Tiziana Bini, Dott.ssa in Fisioterapia