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Osteopatia e sindrome colon irritabile

colon irritabile

Lombalgia e sindrome del colon irritabile. Soggetto donna, 56 anni, consulente.

Anamnesi

La paziente riferisce lombalgia a fascia di tipo cronico da circa 3 anni.
La paziente indica un’acutizzazione del dolore lombare in concomitanza all’aumento della
sintomatologia del colon irritabile di cui soffre da 3-4 anni. Alterna episodi di stipsi ad episodi
diarroici ed ha spesso crampi addominali maggiormente sul lato sinistro.
La sindrome del colon irritabile è stata diagnosticata dal medico curante che ha valutato ed
escluso patologie intestinali.

Test

In prima seduta, testando i motivi di consulto, si trova una forte rigidità lombare
principalmente nella rotazione e inclinazione destra del tratto D12-L2, il bacino in restrizione
di mobilità a sinistra e attraverso palpazione e test viscerali, si trova in disfunzione l’angolo
colico sinistro, il colon discendente, il diaframma e lo psoas.

Anatomia e fisiologia

Molti studi hanno evidenziato che la zona lombare non è direttamente interessata, ma
essendo l’intestino innervato dallo stesso tratto di innervazione della muscolatura lombare, il
dolore può essere percepito in questa zona.
L’intestino crasso è innervato dai nervi provenienti dal tratto che va da T10 alla L2.
L’intestino ha importanti rapporti con le vertebre lombari, con i muscoli della colonna, con il
diaframma e lo psoas. Una disfunzione di queste strutture ha effetto anche sulla colonna
vertebrale e sulle strutture associate, che vanno in spasmo come effetto collaterale della loro
tensione.

Trattamento e consigli

Il trattamento inizia ristabilendo una corretta mobilità intestinale e diaframmatica. Dopodiché
viene trattato il muscolo ileopsoas e in ultimo si testa nuovamente la mobilità del tratto
vertebrale D12-L2 e si nota un miglioramento nel movimento di rotazione e inclinazione.
Al termine della prima seduta si consiglia alla paziente di iniziare un percorso con un
nutrizionista per migliorare le sue abitudini alimentari e alcune sedute di psicoterapia per
gestire al meglio i periodi di forte stress che acutizzano il problema principale.
In seconda seduta, a distanza di una settimana, la paziente ha riferito un buon
miglioramento della sintomatologia e che ha preso appuntamento con un nutrizionista.
Testando nuovamente la mobilità della colonna lombare si nota una maggiore elasticità.
Infine si testa la parte viscerale e si trattano le tensioni del diaframma e del colon
discendente.
In terza ed ultima seduta, avvenuta ad un mese di distanza dall’ultima, la paziente riferisce di
non avere più dolori lombari e che ha iniziato una nuova dieta seguita da un nutrizionista

Elena Arena, Osteopata