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Tendinite del piede

Premessa

“Tendinite del piede” è una definizione piuttosto imprecisa in quanto il piede è una struttura alquanto complessa formata da 26 ossa, 33 articolazioni e numerosi legamenti e muscoli sia intrinseci che estrinseci.

Svolge importante funzione di sostegno ed è sottoposto ovviamente a carichi importanti. I tendini dei suoi muscoli possono essere perciò facilmente soggetti a infiammazioni dolorose. Cinque sono le  sedi più frequenti.

 

Tendinite del Tendine di Achille

Il tendine di Achille  è il grosso tendine che si trova nella parte posteriore della caviglia inserendosi  sulla parte posteriore del calcagno. È formato dai muscoli Gastrocnemio, Soleo e  Plantare). La tendinite colpisce soprattutto sportivi, frequente nei runner, chiamati ripetitivamente a flettere plantarmente il piede.

Nella fase acuta del dolore può essere utile portare un alzatacco per non sollecitare in stiramento la struttura infiammata. Utile la fisioterapia: tecar e laser, per esempio accanto alla terapia manuale. Sia a scopo preventivo che come cura per non continuare a stimolare in eccessiva tensione il tendine sarà opportuno d educare il soggetto ad eseguire regolarmente stretching dei muscoli posteriori della gamba

Tendinite del Tibiale Posteriore

Il muscolo tibiale posteriore origina dalla tibia e dal perone e scende lungo la gamba passando tra il malleolo mediale e il calcagno, per andarsi ad inserire sulle ossa del piede Serve soprattutto a mantenere l’arco plantare, la sua infiammazione è perciò frequente in associazione al piede piatto, espressione della debolezza di questo muscolo.

Il dolore si presenta proprio in corrispondenza dell’arco plantare. Accanto alla fisioterapia antinfiammatoria (tecar, laser) si deve impostare un programma di esercizi volto al recupero dell’arco plantare soprattutto nei soggetti molto giovani.

Tendinite dei Peronei

Accanto alla fisioterapia antinfiammatoria (tecar, laser) si deve impostare un programma di esercizi volto

I muscoli peronei  corto e  lungo, sono due muscoli che originano dalla gamba e che si inseriscono sul piede passando dietro al malleolo laterale. È  questa  la sede tipica del dolore in caso di infiammazione di questi tendini. Risultano particolarmente soggetti a questa  i soggetti giovani, sportivi, con instabilità di caviglia  e con piede cavo. vale lo stesso discorso  fatto per il tibiale: accanto alla fisioterapia antinfiammatoria (tecar, laser) si deve impostare un programma di esercizi volto alla rieducazione dell’appoggio plantare.

Tendinite dei Flessori del Piede

I muscoli flessore lungo dell’alluce e flessore lungo delle dita sono ovviamente deputati alla flessione plantare delle dita.  La loro infiammazione è spesso lamentata dai ballerini, chiamati a questo sforzo con elevato carico.

Come per il tibiale posteriore il dolore, in caso di tendinite,si localizza in prossimità del malleolo interno ma si evoca anche con la digitopressione sulle falangi delle dita, nei punti di inserzione. Spesso associata a piede molto piatto, il recupero deve essere volto al miglioramento dell’appoggio plantare.

Tendinite degli Estensori del Piede

Questa tendinite provoca dolore nella parte anteriore della caviglia ed è associata a un sovraccarico dei muscoli estensori (flessori dorsali):  tibiale anteriore, estensore lungo dell’alluce ed estensore lungo delle dita. La tendinite può verificarsi come conseguenza di un trauma in flessione plantare (movimento brusco) o come sovraccarico dei muscoli impegnati nella dorsiflessione.

Nel caso specifico del runner, questo eccessivo sforzo può essere accusato sia da una limitazione funzionale del movimento di flessione della caviglia ma anche dall’uso di scarpe inadeguate. Un repentino cambio di modello con drop improvvisamente molto più basso dell’usuale determina infatti un maggiore sforzo dei muscoli impegnati a tiare la punta del piede verso la gamba con conseguente stress e accorciamento dei questi muscoli.

Conclusioni

Nelle patologie infiammatorie del piede è quasi sempre rintracciabile una causa strutturale e posturale su cui occorre lavorare per prevenire recidive.

Tiziana Bini, Dott.ssa in Fisioterapia