LA RIABILITAZIONE CARDIOVASCOLARE
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La riabilitazione cardiovascolare è un ambito della fisioterapia che si occupa di aiutare e rieducare il paziente con una problematica di tipo cardiologico o vascolare. L’obiettivo è proprio quello di farlo tornare ad avere una vita quanto più autonoma possibile e ridurre il rischio di recidiva.
A chi è rivolta questo tipo di riabilitazione?
E’ rivolta ai pazienti che hanno avuto un infarto miocardico (STEMI e NSTEMI), a chi è stato sottoposto ad intervento di bypass arto-coronarico, ai pazienti con insufficienza cardiaca ben controllata (NIHA classe I-III), ai pazienti post riparazione o sostituzione valvolare e trapianto di cuore. Anche a chi ha subito un’angioplastica percutanea (PCI), chi possiede il pacemaker o il defibrillatore cutaneo impiantabile (ICD). Può essere svolta anche a scopo preventivo per gli individui che hanno una predisposizione familiare a sviluppare malattie cardiovascolari e uno o più fattori di rischio.
Quali sono i fattori di rischio?
Oltre alla familiarità e alla genetica, sono fattori di rischio non modificabili anche l’età e il genere. È più probabile avere una malattia cardiovascolare dopo i 65 anni. Prima dei 50 anni sono più colpiti gli uomini, mentre dopo la menopausa le donne. Ulteriori fattori di rischio sono patologie di base come dislipidemia, diabete, obesità addominale e ipertensione arteriosa. Ci sono, però, fattori di rischio su cui possiamo lavorare e riguardano lo stile di vita: il fumo di sigaretta e l’alcool rappresentano quelli con maggiore impatto sulla salute cardiovascolare. Da segnalare anche abitudini alimentari scorrette, stress e sedentarietà.
Come agisce la fisioterapia?
La fisioterapia agisce sull’attività fisica, adattandola alla patologia di base, all’età e alle condizioni di salute. Dopo il periodo di degenza e day hospital, ha inizio il periodo di riadattamento allo sforzo fisico. L’esercizio fisico deve essere somministrato dal fisioterapista in maniera graduale per frequenza, intensità e durata. Le sedute durano dai 30 ai 45 minuti e si monitora la frequenza cardiaca e la saturazione tramite pulsossimetro.
Il trattamento
In prima seduta si fa eseguire il Six Minute Walking Test, un test che ci serve per valutare la resistenza fisica del paziente. Le sedute prevedono la somministrazione di esercizi di rinforzo muscolare per migliorare la funzione vascolare ed aumentare la tolleranza allo sforzo. Gli esercizi vengono personalizzati in base alle funzioni che bisogna recuperare o migliorare. Vengono eseguiti esercizi di durata prolungata e di intensità moderata per lavorare sulla resistenza, usando i grandi muscoli del corpo (training continuo) oppure una serie di esercizi di intensità moderata-alta alternata a un periodo di riposo attivo in cui si eseguono esercizi con intensità bassa (training intervallato) per aumentare la frequenza respiratoria. All’esercizio aerobico a corpo libero, si può integrare l’attività su tapis roulant o l’utilizzo della cyclette o pedaliera. A fine ciclo terapeutico si fa rifare al paziente il Six Minute Walking Test per constatare un effettivo miglioramento della sua performance iniziale.
Rossella Rallo, Dott.ssa in Fisioterapia