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ToggleApproccio osteopatico nel post partum dopo taglio cesareo d’urgenza per distacco
intempestivo di placenta: caso clinico e riflessioni terapeutiche
Abstract
Questo articolo presenta il caso clinico di una paziente in post partum dopo un taglio cesareo d’urgenza alla 35ª settimana di gestazione per distacco intempestivo di placenta.
Viene descritto l’approccio osteopatico adottato, con l’obiettivo di favorire il recupero del benessere fisico ed emotivo della madre. Il trattamento osteopatico si è focalizzato sulla mobilità del bacino, la normalizzazione delle tensioni miofasciali e la regolazione del sistema neurovegetativo, con risultati positivi già dalle prime sedute.
Introduzione
Il parto cesareo d’urgenza, soprattutto in condizioni di emergenza come il distacco intempestivo di placenta, rappresenta un evento traumatico non solo a livello fisico ma anche psico-emotivo per la madre. In questi casi, l’intervento osteopatico può offrire un valido supporto alla fisiologia del corpo nel percorso di recupero post partum. L’obiettivo del trattamento è il riequilibrio globale attraverso un approccio rispettoso dei tessuti e delle dinamiche interne legate all’evento traumatico.
Caso clinico
Anamnesi generale
Paziente di 35 anni, primipara, giunta in ambulatorio a 3 settimane dal parto cesareo d’urgenza eseguito alla 35ª settimana per distacco intempestivo di placenta. Il neonato è stato ricoverato in TIN per 10 giorni con esiti positivi. La paziente riferisce dolori pelvici e lombari, astenia, senso di blocco addominale e difficoltà respiratoria in fase espiratoria profonda. Inoltre, manifesta una certa ansia legata all’esperienza traumatica del parto e alla separazione iniziale dal neonato.
Valutazione osteopatica
Alla palpazione si evidenziano:
- rigidità e retrazioni miofasciali a livello della cicatrice chirurgica e del quadrato dei lombi;
- tensioni diaframmatiche (muscolo diaframma toracico e pavimento pelvico);
- disfunzioni somatiche a carico dell’articolazione sacroiliaca e del tratto lombare;
- disorganizzazione della sinergia tra diaframma toracico e pavimento pelvico.
Trattamento osteopatico
Obiettivi terapeutici:
- favorire la mobilità della cicatrice e dei tessuti circostanti;
- riequilibrare il sistema miofasciale pelvico e lombare;
- favorire la respirazione diaframmatica completa;
- regolare il sistema neurovegetativo per migliorare la risposta allo stress.
Tecniche utilizzate
- tecniche indirette e fasciali sulla cicatrice;
- inibizione e decompressione del pavimento pelvico;
- tecniche di bilanciamento legamentoso a livello sacroiliaco;
- normalizzazione del diaframma toracico (BLT – Balanced Ligamentous Tension);
- approccio cranio-sacrale per supportare il sistema neurovegetativo
Risultati
Dopo tre sedute, distribuite nell’arco di tre settimane la paziente riferisce:
- riduzione significativa del dolore lombare e del senso di costrizione addominale;
- miglioramento della percezione del respiro e la postura;
- miglioramento della mobilità del bacino e della cicatrice chirurgica.
Sul piano emotivo, la paziente riferisce un senso generale di benessere e maggiore presenza corporea.
Discussione
Il trattamento osteopatico si è dimostrato efficace nell’alleviare i sintomi muscolo-scheletrici e nel supportare il processo di integrazione fisico-emotiva post parto. Il lavoro sul diaframma, sul bacino e sul sistema fasciale ha favorito il recupero della dinamica respiratoria e del tono autonomico. La cicatrice, seppur recente, ha risposto positivamente a tecniche delicate, dimostrando l’importanza di un approccio precoce ma rispettoso.
Conclusioni
L’intervento osteopatico nel post parto dopo un taglio cesareo d’urgenza si configura come una risorsa utile per favorire un recupero globale della madre, ridurre le disfunzioni somatiche e sostenere l’equilibrio neurovegetativo. Un approccio personalizzato, centrato sulla qualità del tocco e sull’ascolto del tessuto, rappresenta la chiave per accompagnare la donna in questo delicato momento della sua vita.
Elena Arena, Osteopata