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FAQ DIASTASI ADDOMINALE

Cos’è la diastasi addominale?

La diastasi addominale è la separazione eccessiva della parte sinistra e dalla parte destra del muscolo retto addominale lungo iltessuto connettivo che costituisce la linea alba. La condizione è molto frequente  dopo una gravidanza, ma  può interessare anche gli uomini: persone anziane, persone  in forte sovrappeso e chi pratica un’attività fisica troppo intensa. In alcuni casi è congenita.

Come si diagnostica?

II medico solitamente riconosce la diastasi addominale attraverso il solo esame clinico. In caso di dubbi può consigliare  di eseguire una risonanza magnetica  o un’ecografia della parete addominale, utile anche per per valutarne l’entità.

Normalmente, la larghezza della linea alba è in età adulta:

  • 15 mm a livello dell’origine al  processo xifoideo (sterno)
  • da 22 mm fino a 3 cm a livello ombelicale
  • da 16 mm fino a 2 cm al di sotto dell’ombelico.

Come si valuta  la gravità?

Una larghezza maggiore di 2 cm della linea  alba è considerata patlogica e abbiamo:

  • diastasi di grado lieve con larghezza inferiore a 3 cm
  • diastasi di grado moderato con larghezza dai 3 ai 5 cm
  •  diastasi di grado severo con larghezza maggiore di 5 cm,

Abbiamo poi, a seconda della localizzazione, la distinzione in diastasi è completa, da sterno a pube, diastasi sotto ombelicale e diastasi sovraombelicale.

Quali sono i sintomi?

Il primo segnale della diastasi addominale è l’eccessivo gonfiore della pancia: nelle donne che hanno partorito molto accentuato anche dopo più di un anno dal termine della gravidanza. Spesso si verificano difficoltà digestive e respiratorie, senso di pesantezza al pavimento pelvico, incontinenza, peristalsi evidente a occhio nudo oltre a  dolori articolari lombari e al bacino.

Nei casi più gravi, la conseguenza può essere un’ernia

Cosa non si può fare con la diastasi addominale?

Sono da evitare gli esercizi più classici dei muscoli retti addominali tipo il crunch e il sit-up che determinano aumento della pressione intra addominale, esercitando una vera e propria spinta dei visceri addominali verso l’esterno.

Come si cura?

Oggi spesso si riesce ad evitare l’intervento chirurgico di addominoplastica mettendo a punto con un fisioterapista un programma di esercizi isometrici e di ginnastica ipopressiva coi quali si permette di lavorare i muscoli addominali facilitando il riavvicinamento delle fibre muscolari di destra a quelle di sinistra permettendo il recupero del tessuto connettivo della linea alba.

Tiziana Bini, Dott.ssa in Fisioterapia